Che confusione, sarà perché ti amo

10

Così, cantavano i Ricchi e Poveri nel lontano 1981.

Rosaria Aprea, ha reso attuale questa celebre strofa.

Dopo essere stata malmenata dal suo fidanzato ed essere stata operata d’urgenza per ben due volte: la prima per l’asportazione della milza e la seconda per fermare un’emorragia interna che poteva causarle la morte, ha deciso che lo ama e vuole tornare con lui. Quindi, ha ritirato la denuncia.

Si parla tanto della violenza sulle donne, un’emergenza sociale che solo negli ultimi anni ha preso la ribalta della cronaca in Italia.
Solo nel 2012, secondo l’indagine svolta dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna i femicidi in Italia sono stati 124, i tentati omicidi di donne 47. Il 70% circa delle donne è stata uccisa da uomini con cui le donne avevano o avevano avuto una relazione sentimentale.
Ora, non vogliamo minimamente giudicare, ma ci chiediamo se l’amore possa offuscare il naturale senso di vivere, inteso nel significato più ampio. Vivere con il perenne senso di paura, non è vivere!
Perché un uomo che picchia una donna, non lo fa una volta, non è un raptus, non è un caso isolato. Un uomo che picchia una donna è un uomo che picchia una donna. Punto.
Se l’ha fatto una volta, lo rifarà e non chiederà il permesso. Lo farà davanti ai figli, probabilmente per rafforzare il suo senso primitivo di macho, dando un’educazione devastante.

Rosaria Aprea, una miss di 20 anni, questo probabilmente non l’ha considerato: vuole andare a vivere con il fidanzato picchiatore.
Rosaria, crede che il suo fidanzato Antonio Caliendo, le ha sferrato un calcio non per farle male, ma perché l’aveva scambiata, probabilmente, per un pallone.
Il pallone però non ha la milza (ora neanche Rosaria ce l’ha) e non corre il rischio di un’emorragia interna. Il pallone, infine, non ha un figlio da crescere ed educare.

Ah, l’amore, che confusione.