Il travaglio prematuro

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Un travaglio pretermine può causare la nascita di un bambino prematuro, che può causare a sua volta un grave rischio per la salute del neonato. La maggior parte delle gravidanze dura circa 40 settimane, ma a volte il collo dell’utero comincia a dilatarsi precocemente e le contrazioni iniziano prima del previsto. In questo caso, dalla 20esima alle 37esima settimana, esso viene considerato un travaglio prematuro. Secondo gli ultimi dati OMS, il fenomeno dei nati pretermine riguarda ogni anno nel mondo circa 13 milioni di bambini, 40 mila solo in Italia, pari al 6,9% delle nascite che avvengono nel nostro Paese. Anche se nessuno sa esattamente che cosa causi la nascita prematura dei neonati, ci sono degli accorgimenti che si possono prendere per impedirlo. Ma in primo luogo, quali sono i rischi?

Quando un bambino è nel grembo materno, si trova nel miglior ambiente per il suo massimo sviluppo. Più a lungo il bambino rimane nel grembo materno, migliore sarà l’esito della gravidanza. L’obiettivo è di mantenere il bambino in questo ambiente ideale il più a lungo possibile. Tuttavia, la maggior parte dei medici non consiglia un periodo che si prolunghi oltre le 42 settimane di gestazione. Se la madre entra in travaglio prematuramente, potrebbe esserci il rischio che il bambino abbia alla nascita problemi di respirazione, un basso peso, che non abbia gli organi completamente sviluppati e che sia a più alto rischio di infezioni che possono, a volte, essere mortali. Più tardi nella vita, questi bambini potrebbero avere un rischio più elevato di problemi di sviluppo, difficoltà di apprendimento e problemi comportamentali. Così, quali sono le gravidanze che hanno un rischio più elevato di dare alla luce un bambino prematuro?

Se hai già avuto un’altra gravidanza che ha portato ad un parto pretermine, hai maggiori probabilità di avere un altro parto prematuro. Gli altri due principali gruppi ad alto rischio sono le donne che hanno una gravidanza gemellare, come due o tre gemelli, e le donne che hanno deformità del cervice o dell’utero. Se una donna ha uno di questi fattori di rischio, la gravidanza necessiterà di un controllo più adeguato, ma non significa necessariamente che avrà un parto prematuro. Inoltre, anche le donne che non hanno nessuno di questi fattori di rischio, possono avere un travaglio pretermine. La ricerca scientifica sta tutt’ora studiando il fenomeno delle nascite premature. I medici possono, oggi più che in passato, individuare le gravidanze a rischio di travaglio prematuro, ma la previsione non è sicura al 100%. Ci sono anche alcune condizioni mediche come il diabete, l’ipertensione e l’obesità, che possono aumentare le probabilità di un parto precoce. E’ importante parlarne con il proprio medico, se si sospetta di essere a rischio. I medici sono dei professionisti esperti e possono fornire le linee guida per aiutare le madri a mantenere il bambino nel loro grembo per tutto il tempo possibile.

Alcune delle cose che una madre può fare per aumentare le possibilità di portare a termine la gravidanza sono: avere una costante cura prenatale, concentrarsi su una dieta sana e sull’esercizio fisico come da indicazioni mediche, non fumare, non bere e non fare uso di droghe, utilizzare tecniche di gestione dello stress come lo yoga o la meditazione. Se, nonostante tutte queste precauzioni in gravidanza, si inizia comunque a sentire che sta iniziando il travaglio precocemente, la cosa più importante è quello di contattare il medico o l’ospedale il più presto possibile. Durante un travaglio precoce si possono sentire delle contrazioni, dei crampi pelvici, mal di schiena, o ci possono essere delle perdite vaginali. Anche se potrebbe trattarsi di un falso allarme non avere paura di chiedere aiuto. Come prima cosa devi essere sicura di ciò che ti sta accadendo e ricorda che ci sono dei farmaci che possono essere somministrati nella fase iniziale del travaglio per dare al tuo bambino più chances. Quando si conoscono i sintomi del parto pretermine e si è pronti a rispondere ad essi, c’è una maggiore possibilità che la gravidanza abbia successo.