Peppa Pig e il segreto del suo successo

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Peppa Pig è ormai un fenomeno globale. La maialina tanto adorata dai bambini – e mal sopportata dagli adulti – è partita dall’Inghilterra ed ha travolto, ormai, anche l’Italia. Tutto nasce nel Regno Unito – guarda caso patria anche dei Teletubbies – con una serie TV pre-scolare. Nel 2011 comincia ad affacciarsi in televisione ed è subito un contagio, affermandosi in poco tempo anche nelle reti europee. Ora, siamo ormai arrivati alla quinta serie ed ogni giorno, su Rai Yo-Yo e Disney Junior, tiene incollati migliaia di bambini allo schermo, producendo dati di ascolto da record.

Ma perché piace così tanto ai bambini?

Secondo gli esperti, gli autori di Peppa Pig usano le tecniche di comunicazione giuste per entrare in empatia e mantenere alta l’attenzione dei più piccoli. Primo fra tutti l’età della protagonista Peppa e del suo fratellino George: quatto e due anni, la stessa età dei bambini che li guardano in TV. Gli episodi sono brevi per catturare l’attenzione senza stancare e riguardano situazioni quotidiane in cui i bambini si riconoscono facilmente (il compleanno del fratellino, una gita all’aria aperta, etc.). I dialoghi tra i personaggi sono composti da frasi semplici e vengono utilizzati, perlopiù, per spiegare ciò che succede e perché (come ci si comporta, che emozioni si provano, etc.). Hanno sempre un tono gentile e rassicurante e tendono a tranquillizzare il bambino che li guarda e ascolta. Anche i disegni sono stati studiati bene. Quei maialini che a noi adulti sembrano con la faccia storta, con occhi e naso messi nel posto sbagliato, sono realizzati a posta per essere riconosciuti dai bambini. E’ noto da tempo che il genere umano ha una predisposizione innata per il riconoscimento delle facce tanto che i neonati, fin dai primi giorni di vita, mostrano una preferenza naturale per i volti. Ecco quindi che un disegno stilizzato, scarno di particolari ma con gli elementi facciali essenziali, permette ai piccoli di riconoscere e differenziare le facce dei personaggi. C’è di più, la famiglia di Peppa è composta da mamma, papà, un fratellino più piccolo e due nonni, tutti maiali e tutti riconoscibili fra loro per dei particolari evidenti. Ogni famiglia è composta da animali diversi: quella di Peppa, è fatta tutta di maiali e gli amici sono tutti animali differenti. Ciò aiuta i bambini ad imparare e riconoscere la base di una struttura sociale, cioè che la propria famiglia insieme ad altre famiglie diverse formano la società. Infine, non si può non fare caso all’insegnamento che viene dato ad ogni episodio, proprio come la morale della favola, ma più concreta e legata alla realtà della vita di un bambino, diretta e senza metafore. Peppa Pig trasuda moralità da tutti i pori, è politically correct, è green e diventa un modello da seguire e imitare. Quanti genitori si sono sentiti dire “Peppa dice che bisogna fare la raccolta differenziata” oppure “Peppa dice che ognuno di noi è diverso e può insegnarci qualcosa che non sappiamo”. Insegnamenti buoni e giusti, anche per gli adulti.

Allora, guardando con attenzione e superando la diffidenza per un personaggio così elementare e un po’ bruttino, forse gli adulti potrebbero scoprire che l’educazione ad un sistema famigliare con diritti e doveri equamente divisi, in cui tutti collaborano, potrebbe passare anche per un animaletto fatto così.