Ora basta! Quattro modi per disciplinare i figli ingrati

17

“Solo un’altra volta, mammina! Per favore…?” Mia figlia, Alice, 6 anni, mi stava chiedendo di lasciarla andare sullo scivolo di nuovo, prima di andarcene dal parco giochi. Di per sé, la richiesta non era così esagerata. Ma la discesa precedente doveva essere l’ultima e io ero stanca di negoziare. Inoltre, mi sentivo come se avessi passato tutto il giorno a dover trattare con le sue richieste, che arrivavano sempre di più al limite.

Quante volte vi siete sentiti così?

Sarà mai soddisfatto? Potrà farti impazzire, ma è normale, per i bambini di 5 e 6 anni,  testare i limiti: questo succede quando i bambini imparano ad articolare dei pensieri di negoziazione nelle loro varie sfumature e testano queste abilità su di te.

La buona notizia è che le ripetute richieste non significano che il tuo bambino sta diventando avido o egoista. In realtà, i bambini di solito superano questa fase all’età di 8 o 9 anni. Questa è una magra consolazione, quando hai a che fare con la centesima supplica di tuo figlio e tu sei così stufa di parlarne che hai solo il desiderio di urlare. Specialmente quando gli esperti dello sviluppo infantile sconsigliano vivamente questo tipo di atteggiamento. Allora cosa bisogna fare?

Negozia.
Il tuo bambino quasi certamente cercherà di oltrepassare i limiti con una certa regolarità, probabilmente quando vuole prolungare un’attività che lo diverte oppure, al contrario, quando cerca di ritardare qualcosa che lui odia. Usa questo a tuo vantaggio, precedendo le sue mosse. Quindi, se tuo figlio ti chiede sempre di poter leggere un altro capitolo del suo libro prima di andare a letto, decidete insieme quanti capitoli leggerete. E’ importante farlo sentire partecipe nel processo di decisione, dandogli la possibilità di scelta tra due opzioni: “dovremmo leggere un capitolo o due?”.  Se poi, quando hai finito, ti chiederà di leggerne un altro, ricordagli il patto concordato: “Tu ami le storie, ma ricordati che hai scelto due capitoli.”

Avvisa preventivamente.
Sappiamo tutti che è importante dare ai bambini un sacco di richiami preventivi prima di ogni cambio di attività, come ad esempio lasciare la casa di un amico, ma a volte ci dimentichiamo che i ragazzi più grandi hanno bisogno di qualche avvertimento in più. Ricorda che anche gli adulti hanno bisogno di segnali che li avvisino che si sta per cambiare l’attività che stanno eseguendo: se ti trovi in libreria con tuo marito e tutto ad un tratto dice: “Bene, andiamo. Ne ho avuto abbastanza.”, diventa frustrante. E’ molto meglio se ti avvisa dieci minuti prima!
I bambini di 5-6 anni di età non hanno bisogno di promemoria costanti, ma è opportuno avvisare il bambino a metà strada e almeno una volta poco prima che un’attività finisca. Nel tuo avvertimento, cerca di anticipare la sua risposta. Quindi, se tuo figlio di solito ti risponde che vuole giocare un’altra partita per poter avere un’altra possibilità per batterti, potresti anticiparlo dicendo preventivamente: “Se vinco di nuovo io, dovrà essere giocata ancora un’ultima partita. La prossima volta quindi potrai provare a battermi.”

Ascolta il suo umore.
Anche se negoziare in anticipo aiuterà il tuo bambino a ricordare i limiti, come ci si deve comportare se continua comunque a fare delle richieste? La ricerca dimostra che il bambino sarà più collaborativo se il nostro atteggiamento esprime empatia. Ad esempio, prima di dire di no, spiega al tuo bambino che capisci la sua frustrazione. In altre parole, quando il bambino vede una macchinina e un mazzo di carte e insiste che vuole entrambe, la prima risposta dovrebbe essere un tranquillo: “Lo so, tesoro.”
La tua empatia lo calma e lo aiuta a tornare in uno stato mentale razionale. Poi gli si può ricordare della regola concordata prima di entrare al negozio: “Siamo d’accordo, è possibile scegliere solo una cosa, vero?”.

Mantieni la tua posizione.
A volte, non importa se sei empatico e comprensivo, il bambino non si muoverà. Ad esempio quando il bambino ha giocato tutto il giorno a casa di un amico e giunto il momento di salutare e di andarsene comincia a lamentarsi e a chiedere, elencandoti una miriade di ragioni per convincerti che ha bisogno ancora di un po’ di tempo. Ascolta le sue argomentazioni e spiega le tue ragioni, se necessario. Se è evidente che il bambino sta facendo resistenza solo per il gusto di fare i capricci e battere i piedi, potrebbe essere utile dire “Io non ho più intenzione di discuterne” allontanandosi subito dopo.
Oppure prova a dire: “No, la mia decisione è definitiva”, più e più volte, anche se hai l’impressione di essere un disco rotto, fino a quando il bambino smette di discutere. Ma non perdere la pazienza. Se ti arrabbi il bambino si concentrerà sul tuo comportamento, invece di concentrarsi sul proprio.